Affondo le mani nella rena incandescente
mentre il livello dell'acqua sale
riaffiorando fiordi,
il mio corpo nudo
si estende attraverso cerchi perfetti
costruzioni immobili
innalzate dalle stesse mie mani.
Riemergo dopo giorni d'apnea
in un letto di paglia e fuoco,
tra brividi e lancinanti sospiri
mi ritrovo vita,
riassaporando dietro latrati chiusi
il profumo intenso del tempo che cambia.
La tanto attesa primavera
mi risveglia, rigenerando in me
l'acuta, inarrestabile voglia di vita.
Piange la pannocchia
nel campo di sterpaglie,
nell'anomala primavera arsa dal sole.
Stanca... dell'essere stanca
afferro nella bambagia
steli di spine... tra le spine
boccioli s'allargano,
come un sorriso verso il cielo.
Riverberi di luce,
riflessi d'opale
sui capelli dorati dal sole,
d'oro... di grano vestiti
"i miei nuovi pensieri d'amore".