era forse quell'aria insolita
che lì dentro s'inspirava
e pregnava - l'etichetta -
l'anarchia che brindava
consolidate esilaranti
amenità sulla sorpresa
di quel cetriolo che fiorì
o per dotte rimostranze
d'una sadica dentista
che per sfortuna di no'altri
ci capisce di semenze
era forse quell'aria insolita
che lì dentro t'investiva
col via vai chiassoso ma discreto
di tanta varia umanità
tutta intenta a cazzeggiare
e a lasciar fuori la realtà
- quella solita -
di tutti i giorni oltre
l'uscio sempre aperto
di quell'Amica che lo sa
quella...
con la penna d'un fagiano
ben piantata nel sedere
menestrella di cazzate e
- sicuramente -
la più ignorante delle fate