Ho sognato per tanti notti
di parlare con gli alberi
e di leggere le mie poesie
all'acqua
in cerca di un invisibile
maestro imperfetto
che mi invitasse non a tagliare
le parole, ma ad allungarle come ombre
verso un significato bizzarro
e pur metodicamente
discorsivo.
Nei suoni che oscillano
forse c'è un amore nascosto
che torna verso l'ignoto
Nel sorriso
c'è una mente complessa
che fa vibrare la melanconia
in cerca di un'essenza
cedevole
dove si possano tenere per mano
le parole sussurrate
i silenzi di un amore
che non ha mai smesso di cercare
la perdita.
Sul punto di partire
sempre mi trattiene
un dettaglio
una voce
troppo vicina per rassicurarmi
perché è l'amante che mi respinge..
verso i confini di un'impossibile fusione.