Perduto essere schivo
nel fresco odor dei boschi,
che a udir qualunque arrivo,
tremando, fuggirà.
T'incute assai paura
la folla che vorrebbe
tua estatica figura,
gemendo, contemplar.
Si dice che il tuo volto
sia dolce come il miele
nel tempo del raccolto,
modello di beltà.
Dimeni in una danza
i tuoi flessuosi fianchi,
femminea la fragranza
d'un corpo senza età.
Un dedalo di rose
la mente tua leggera,
di grette e umane cose
memoria più non ha.
Caduto è il sortilegio,
vederti ora io posso;
mi desti un privilegio
che nessun altro avrà.