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Chi o cosa?
tu muori - uomo -
come coloro
che con te
dividono la sorte
su una croce di legno
uno prega forte
e non sa nemmeno chi
oppure cosa
sull'altra accanto
un uomo incazzato
sputa e bestemmia
ma anch'egli non sa
chi
oppure cosa
nel lupanare un uomo
festeggia la pelle
e un altro s'è impiccato
poco lontano
ha osannato il peggiore
la folla che ha scelto:
son sempre gli stronzi
che restano a galla
risorgi - s'è vero -
e guardati attorno
di fare giustizia
l'ora
forse è arrivata
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2 recensioni:
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- Sacro e profano: da una parte, la sofferenza del Cristo, dall'altra, un'analisi dei malvagi, di chi ha tradito e ingiuriato, a volte salvato dalla folla. Son sempre gli stronzi che restano a galla. Geniale e diretta
- Benritrovato, era da un po' che non mi accadeva di leggerla, ma senz'altro sono io che non ho esplorato il sito con la profondità e l'attenzione che desidero riservare a tutti voi sublimi poeti. Credo che la sua poesia sia gravida di molte riflessioni e devo di necessità restringere il campo per non rischiare di tediare. Mentre Gesù muore sulla croce, gli uomini ai suoi piedi che hanno desiderato la sua morte lo deridono e con questo stanno ignorando che egli li ha già vinti, perchè stava proclamando quella risurrezione cui, nonostante tutto, sono destinati anche loro. Questo per affermare che forse ha ragione Platone quando asserisce che il male non è reale. Sto citando un filosofo pagano al servizio di un concetto cristiano, ma la consonanza è comunque evidente; l'irrealtà del male non sta nel suo non esserci ma nel suo non avere l'ultima parola. E chi crede in Cristo e nella fecondità del suo messaggio, evidentemente, deve essere pervaso da questo. Nel momento in cui osservo il male in me o dinanzi a me, ho già Cristo che mi dice di essere morto in croce e di averlo superato, di averlo neutralizzato prima ancora che esso potesse generarsi e manifestare le sue nefaste conseguenze. Certo, dobbiamo volerlo, e in questo senso Cristo non ci impone nulla, altrimenti che amore sarebbe il suo? Mi limito a questo, una buona poesia di cui consiglio un'attenta lettura. Cordialità.
- É forte...è di stile...è vera... è evocatova... attenzione "tu muori uomo" ecco adesso "uomo" fa si che esista la giustizia.
- Cupa e spietata com'è nelle tue e nelle mie corde. Anche questa è pasqua. Auguri, vecchio!
- Il mio plauso per la poesia e il mio augurio di BUONA PASQUA per Te e per tutti i Tuoi più cari al mondooo
Anonimo il 06/04/2012 19:35
Originale poesia pasquale, l'unica che abbia letto tra quelle pubblicate Molto forte, tesa, c'è un che di disperatamente umano nel tuo appello al Cristo; molto attuale, complimenti,
Anonimo il 06/04/2012 19:24
molto bella la poesia, scritta bene e senza pretese intellettuali. contenuto troppo comune ( vedi la bibbia)
ciao
Anonimo il 06/04/2012 19:13
Ognuno ha la propria intima risposta oppure ancora la va cercando... Mistero " caravaggesco " i tuoi versi bellissimi.
Anonimo il 06/04/2012 18:48
Condivido il tuo pensiero... forse perchè nella mia vita dubitare è una costante e credere è pura follia. L'unica cosa che mi ha sempre emozionato perchè non finirà mai di stupirmi è percepire l'infinito tra una mancita di stelle e petali di un fiore. Chi o cosa? di sicuro non mi basterà una vita per scoprirlo o forse conosco già la verià. Ma di sicuro non metto la mia vita nelle mani di un personaggio creato da uomini ignoranti! Credo che la giustizia non sia di questo mondo! Anna Rita Iotti
- non è Dio che deve fare giustizia, siamo noi uomini che la dobbiamo fare e lottare per ottenerla, bella poesia, buona pasqua, per quando riguarda gli stronzi, si cuocono come gli spinaci da soli, oppure basta tirare ripetutamente lo sciacquone(basta l'indifferenza)per vederli scomparire. 1 abbraccio
Anonimo il 06/04/2012 13:53
Si, bella domanda la tua. ***** Francob
- sono sempre gli stronzi che rimangono a galla, è vero
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