Oggi ho visto cadere una piuma dal cielo,
era rossa, profumava come d'autunno.
L'ho raccolta e l'ho portata via con me,
ho avuto la sensazione che dovesse essere mia.
Sai, tra le stelle gli angeli danzano ogni notte
e tessono canti e liriche che parlano della sorte,
di questo e di altri infiniti mondi. Di te, di me
di tutti gli esseri viventi. Come placidi pesci
in un acquario, noi attendiamo in silenzio. E siamo
soltanto figli di un sogno proibito. Sai, ultimamente
sto tessendo un sogno, come un drappeggio di seta.
Non posso farne a meno, capisci? La notte quel sogno
torna sempre a tormentarmi, è come un Deja vu.
Ormai ho imparato ad apprezzarlo, ne ho fatto tesoro.
Del resto, anche dal dolore può germogliare un fiore
che col suo profumo privo di idee e di verità, si limita
semplicemente a vivere. Oggi ho visto nel cielo una stella,
era bianca, brillante e bella. Forse non ci hai fatto caso,
in fondo cosa vuoi che sia? ogni notte sorgono quei tenui
puntini bianchi nel nero mare su di noi. Potrai contemplarli
ancora. Ma quella stella era particolare, non saprei dirti
il perchè. Forse infondo, un perchè non c'è. Quella stella
mi aveva abbagliato e io, pregno di ogni cosa, ero riuscito
a far mia quella rosa. Gialla, rossa, bianca e blu. I suoi petali
dai molti colori sgargianti, erano come un insieme di pensieri
tra loro differenti, incomprensibili ed esaltanti. Sai, quando
vedi cadere la pioggia dal cielo, quella non è soltanto pioggia.
È il mondo che piange, è la vita che sfoggia il suo dolore
per tornare poi a sorridere, mostrando l'arcobaleno.
Potrei dirti che ogni cosa che dico è segreta, perchè io
sono uno strano osservatore. Rifletto, ascolto e in silenzio
mi reco sui pendii più alti del mondo, sulle vette più estreme.
Ed è li che urlo, con la forza della mia anima, tutto ciò che mi turba.
Non ha importanza, se per trovare la quiete in questa tempesta,
dovrò attraversare le infinite ere di questo mondo. Che io muoia
o continui a vivere, avrò fiducia nella realizzazione di un sogno.
Quel sogno che tutte le notti continua a tornare fugace,
sussurrandomi all'orecchio parole meste e povere.
Sai, anche adesso, io continuo a sognare, e so bene che un sogno
non potrà mai durare in eterno. Ma quello che più sono in grado
di fare, è questo. Sognare.