Il mondo ne è pieno;
il giorno, la notte, qualunque momento è buono per esserlo;
non bisogna avere coraggio per esserlo;
bisogna solo accettare se stessi, quando, lo si è;
Appartiene alla razza degli immondi, razza lercia;
tra di loro, tutti si conoscono, si cercano, si pianificano,
si scagionano, si compiacciono,
tutti pensano che il fine ultimo, giustifica i mezzi;
Non sentono pietà, perché non la conoscono,
non sentono amore, perché non sanno amare;
Difficile per loro, il solo pensare a un cambiamento,
e laddove s'affaccia,
rientra subito, nel guscio primordiale;
A loro, non è consentito, sbagliare,
guai, a farsi prendere dall'emotività,
dal pietismo, dall'apertura all'amore, alla vita,
sarebbe la loro fine,
l'inizio di un tracollo inesorabile;
È naturale, per loro, essere tale,
in esso, confluiscono, all'unisono,
impunità, vanità, egoismo, spregiudicatezza,
tante piccole arterie, che alimentano,
e irrorano la loro insana e dissoluta mente;
Stanno all'erta, come avvoltoi, pronti a ingozzarsi,
per alimentare le proprie ricchezze,
a discapito, a dispetto,
delle disgrazie altrui,
profittando delle sofferenze, dei conflitti altrui;
Fiorisce e rifiorisce,
come gramigna,
difficile è, da estirparsi,
simile è, all'erba cattiva dei muri;
Saziano la propria bramosia,
con strage di ingenue prede,
che ignare, s'affacciano,
alla vita con fiducia,
una vita, però, non scevra di agguati e pericoli