Non c'eri già più
te ne eri già andata
ti aveva già fatto sua prigioniera
o mi piace crederlo
la morte ti aveva liberata
non c'eri già più
l'aveva detto l'aveva scritto
il medico su un foglio
in bianco e nero
era vero
non eri più tu
nel pallido nel freddo
di una cera
in un corpo
che non ti apparteneva più
nelle mani che non si
aprivano più ad una carezza
che non cercavano il mio viso
il mio braccio
nel viso di marmo senza i tuoi
lineamenti
negli occhi intelligenti
ma scorrevi dentro di me
come un fiume
tutto ciò a cui avevi rinunciato
passato
l'amore non avevi tempo per riceverlo
solo per darlo
o guardarti nello specchio
il tempo è un cielo che rapisce una stella
è geloso la vuole tutta per se
l'accende e la spegne
eri lo stesso bella
ti ho vista lottare con i ricordi
guardare di nascosto una fotografia
respingere le tentazioni ed i rimpianti
nei pomeriggi vuoti
seduta a leggere la nostalgia
poi la cacciavi come una mosca
d'estate la mandavi via
non ti sembrava giusto ricordare
o forse non volevi soffrire
io che ricordo anche troppo
non riesco a capire
rimorsi... chissà se ne hai avuti
hai dato sempre dato solo dato
passato
ed ora che conosci quel mistero
vorrei tornassi qui da me
a raccontarmi tutto
una fiaba di notte accanto al letto
io che ho imparato da te la lezione
più grande
divento egoista
quando penso che la vita è una sola
ma tu eri ferma non parlavi
ma forse mi udivi
quando tu mi dicevi
non temere la morte
ma VIVI