Argentea luce
che di riflesso lumeggi senza calore,
dall’alto spii il mio mondo
impregnato di esistenza e di colore.
Or che svelati sono i tuoi segreti
ti specchi stanca, delusa e affranta
per la perduta forza.
Oh ambigua dea dell’amore e della morte
venerata e temuta
non piangere, no non farlo!
Tu sei ancora l’ afrodisiaca aura di evasioni
e fonte di dialogo e dolce abbandono
a noi mortali.