Buio, nella mia tana di animale ferito.
Un buio caldo, umido, senza tempo.
Un buio così sicuro di sé,
da soffocare la flebile fiamma della ragione.
Vorrei alzarmi, fuggire, uscire alla luce,
ma la vita non mi sorregge più,
è stanca di me, del mio penare,
del mio patetico dibattermi,
appesa ad una fiducia incoerente, ridicola.
Ondate di dolore mi assalgono,
percorrono i miei nervi,
tesi nello spasmo di chi attende l'evento finale
Lo implora... lo invoca..
Non c'è più spazio neanche per Dio.
Cosa ho fatto per meritare questo?
Perché?...