Oggi sul giornale ti leggo la notizia.
Stà sgretolando il campanile,
pezzi di marmo e travertino!
Ci mancava questo al turista
o all'incredulo fiorentino.
A chi ama l'opera d'arte mondiale.
Costernati da fatti sì gravi
non ci voleva questa nova,
tutti i giorni ce n'e' una,
e la luce d'uscita, nel tunnel
l'è sempre più lontanta e fioca.
Per chi suonerà, se potrà ancora
la prossima volta la campana?
Che suoni suono di pace almeno,
e non di allarme, cambiando il mio
e il tuo spirito, e in specie dei politici
malaffaristi ed arroganti
che la politica oramai è ìmposta
non è più popolare decisione,
che di rado lo è stata. O forse mai?
Povero Giotto e il suo campanile!
Anche lui per ora ha perso la sua libertà
e noi quella di vederlo da vicino
transennato tutto intorno, in attesa di notizie
ma la ragione è chiara: mutamenti di umore,
climatici e smottamenti tellurici sotto la piazza.
E poi arriveranno pure i talponi, a scavar a ramengo
che anche il Brunelleschi abbia a preoccuparsi?
Sia ripeto suono soave, a sollevarci
da questo continuo scempio scriteriato.