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L'ultima poesia
Muri corrosi dal tempo
facciate rifatte
hanno abbattuto piante
costruito cancelli
il vecchio noce non c'è più
al suo posto una panchina vuota
l'asilo e la scuola elementare
tutti via
le poste hanno chiuso
lo spaccio
l'abbandono è sempre stato
la tua malattia
un tuffo al cuore vederti
casa mia!
dietro quella finestra chiusa
mi spia un passato
corse di vento e ginestre sogni
e bolle di sapone
profumi mazzolini di viole sapori
che non ho più sentito
suoni che non ho più udito
orecchini di ciliegie e strade polverose
ginocchia sbucciate
fonte di marmo e acqua fredda
era lontano il mare
la voce di mia madre che chiamava
alla finestra
sotto al terrazzo di Bastiano
tornava a riprendersi il nido
la rondine a primavera
farfalle bianche l'inverno e mani
sempre gelate e gote rosse
notti d'agosto di falò e illusioni
lucciole e fate
campi di sassi e di ortiche
tornavan d'estate gli emigranti
caramelle e auto colorate
canzone... pensieri e parole
era già una nostalgia
non lo sapevo ancora casa mia
ho mantenuto la promessa sono qui
sempre la stessa
forse sei tu che sei cambiato passato
un nido che non c'è più
un cane si avvicina solo una carezza
un gatto nero di fuliggine attraversa
la strada veloce
come un lampo il tempo
due ragazzi davanti al dopolavoro
le fabbriche hanno chiuso
il vento
cerco tracce di me fra chi
non mi riconosce più
mancano tanti troppi tutti
il cimitero in cima alla collina
chissà come mi vedi tu
la campana suona il vespro
e la chiesa chiusa
una sconosciuta che si aggira
fra le tue strade a raccogliere ricordi
piove pioveva sui tetti delle case
sugli orti abbandonati
un'amica dietro la curva
piccola sparire via
dai finestrini dell'auto
allontanarsi casa mia
ti sussuravo lacrime
... la mia ultima poesia...
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