Pian piano sale la dolce gocciolina e
s'inerpica su su per le nuvole e poi
ricade
accarezzando gli alberi, baciando la cara fronte del mondo amico e
sorridente
corrode il cannone, accarezza la bandiera festosa, lava il peccato dalla roccia e poi,
salutate le dolci forme della montagna, segna il volto d'una madre e
piangendo
sulla lapide umida del figlio mai più riabbracciato,
cullata tal tempo, consolata dal cielo, baciata dal ricordo, cresce una stellina
bianca come le ossa, fragile come l'ala di farfalla, morbida come il seno d'una povera madre.