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La ''Di Vino'' Commedia, canto I: Samantha
Si è soliti chiamarla,
per fama e risultati,
Samantha Leoncastro,
che l'acchiappa
Da tutti i lati.
Nel giorno della festa,
tra fiaschi, rose e birra,
scrutò poggiata alla quercia,
siffatta meraviglia.
Libro nella mano
maglietta di De Andrè,
Eskimo imbottito,
occhiali di Ferrè.
''Ahi!'', pensò Samantha,
guardando fissa il tipo
''Son già tutta un foco,
quello è proprio un fico!''
Il belloccio capellone,
tutto eleganza ed estro,
guardò Samantha in volto,
strizzando l'occhio destro.
Samantha della fava,
bagnata e presa pensa
''questo è quello giusto,
non può essere apparenza!''
Il ragazzo misterioso,
con camminata lesta,
si avvicinò alla nostra,
fingendo indifferenza.
Cadendo dal suo jeans,
in terra un foglietto,
Samantha lo raccolse
E lesse in fretta il testo:
''È già un po' che mi guardi,
ti scrivo e mi presento,
io son Rosario Esposito,
e vengo da Sorrento.
So già parlar sei lingue,
compro libri ma non leggo,
m'atteggio a maledetto
e pratico il fioretto.
Ascolto tanto rock,
perché fa tanto fico,
e chi prende il mio I Pod
mi crede più erudito.
Son pronto ad ascoltarti,
detesto i clichet,
son pronto a coccolarti
e a citarti Baudelaire.
E se questo non bastasse,
lo giuro su Flaubert,
so far con la chitarra
La città Vecchia di De Andrè.
Non mi si può resistere,
ho fascino, e sai perché?
Non son mica un terrone,
avrò cura di te.
E senza ulteriori indugi,
ti chiedo con dolcezza,
raggiungimi al più presto, che
ci scambiam qualche carezza.
Or che te l'ho chiesto,
senza ulteriori inviti,
ci vediam tra dieci minuti
sotto l'albero di fichi''
Samantha è in amore,
ormai da ben due anni,
con Giuseppe, muratore,
che legge solo gialli.
Si, sarà pur vero,
si fa il culo e le vuol bene,
ma non legge Dostoevskij
e non sa lingue straniere.
''Fanculo Giuseppe!''
pensò fra sé Samantha,
Lui si che è un vero uomo,
lui porta la cravatta.
La dolce pulzella,
che amava le apparenze,
lo raggiunse dietro il fico,
togliendosi la veste.
Presi da passione,
e da violenza pazza,
in simbiosi si unirono
in una sexy danza.
Alla fine dell'atto,
Samantha parlò chiaro
''non son mai stata così bene,
devo dirtelo, ti amo''.
Preso dallo stupore,
Esposito rispose svelto
''Uè, non pazzià,
me n'aggia ì a suriento!!''
''Ma come, che dici?
Non dire assurdità..
starem sempre assieme,
uniti per l'eternità!''
Ma al levar del tramonto,
lui le rispose fino
''Uè, me n'aggia ì,
'ccà m fotton ò motorin!''
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1 recensioni:
- volevo dire difficile; devo dire che sei un buon osservatore della vita quotidiana ( non é da tutti )
- Scrivere versi in rima é molto diffice! Sei bravo e in questa hai messo molto humor.
Anonimo il 26/04/2012 10:21
Moooolto carina e simpatica, davvero Mi è piaciuta assai; ha una bella musicalità, una sapiente costruzione "narrativa", bravo! Ecco, diciamo che potevi anche non inserire la tua considerazione finale, il testo è già eloquente di per se in questo senso
- ce ne saranno 33
Anonimo il 21/04/2012 14:39
Spero tanto che quel Giuseppe non eri tu. Comunque è vero, l'apparenza inganna... Molti lo fanno per sembrar... Fichi! Ben scritta e molto divertente, ci sarà pure una seconda cantica?
- ehhh addirittura! Grazie mille
Anonimo il 20/04/2012 23:16
Strepitosa!... non aggiungo altro. ***** Bravissimo. Franco
Anonimo il 20/04/2012 20:47
È vero, l'apparenza inganna, ma ce ne accorgiamo sempre dopo!
- grazie mille, Carla
Anonimo il 20/04/2012 20:09
hai ragione giuseppe l'apparenza inganna... sei proprio bravo complimenti l'ho letta volentieri... bravo
- grazie
- molto simpatica complimenti
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