Io sono la nebbia che circonda il castello,
fumo perenne privo di origine alcuna.
Mi illudo di essere in grado di occultare
con la mia evanescenza elementare,
questo luogo a me tanto caro.
La verità è che non sono un solido muro,
e se anche lo fossi, deturperei questo paesaggio
con il mio essere soltanto un desiderio impuro.
Ho sognato di essere in grado di salvarti,
ma la voce sottile di una bambina
mi ha detto di no.
Queste mie mani che possono solo distruggere,
desiderano, pretendono, possono curare.
Ti prego, dammi una possibilità, lasciami provare.
Io sono come la droga che può farti del male,
ma nel giusto terapeutico uso, ti può guarire.
Come un battito lontano, che cerca di riemergere
dalle profondità di quel sogno capovolto.
Io porterò via con me tutto ciò che lo ha sconvolto,
sebbene io sia soltanto un misero umano corrotto.
Mi lascerai provare? fra i miei tanti desideri
c'è quello di riuscire a trovare, la forza.
E se mai mi vorrai scacciare, come si fa con la pioggia
quando diventa necessario il sole per le colture primaverili.
Io non proverò risentimento, ne tantomeno pentimento
perchè so di essere un guaritore passeggero.
Incapace di cessare di essere, un mero forestiero.
Perchè quello che sono e che sarò, varrà gli sforzi della mia vita
nella ricerca di un'arma che mi permetta di trovare,
questo mio mondo frammentato e perduto.
E contraddittoriamente lo rimetterò in piedi, ancora.
Seppur in maniera diversa.