giorni plumbei
nei vetri appannati
dove la luce evapora
ancora prima di toccarti
sospese negli occhi
- cerchiati color cenere -
galleggiano le ultime parole
la luce s'assopisce lentamente
ed un incrocio di colori
accesi e spenti
si dissolve
lascia una scia labile
di sfumature immateriali
a donare riposo ad occhi
ormai stanchi di guardare
quel soffitto bianco
che non da più risposte
il suono delle campane
scandisce il ritmo dei passi
volti carichi di dolore
si incrociano nel silenzio
mentre le tue palpebre
- gelide lastre di marmo -
sigillano l'iride
si dissolve il tuo mondo
in un respiro effimero
come fumo di un fiammifero
appena spento