E quando..
Quando tutto intorno si disegnava con la scarsa punta
di una matita, stavo piccolo con occhi grandi, ad osservare
visi rigati su bianchi fogli mai colorati.
E poco più in là, ad un niente, quando muovevo un passo
per capire il perchè, del perchè di pennarelli soffocati
da astucci sempre chiusi, uno schiaffo improvviso
ribaltava il mio sguardo, e in un lampo di paura là..
Il gioco dei colori mi prendeva per mano
portandomi via, via..
E quando poi..
Allindomani tornavo, tutto era come il giorno prima,
i quadri parlavano da soli, le tele sempre là appese
sospese.. e poi ad un battito sul quel banco un branco
di pagine indefinite tutte là una sopra l'altra, unite
disperse in capitoli senza fine, ed io li capivo che..
che dovevo giocare con i tempi giusti, e ogni volta
col passar del tempo tutto mi era più chiaro, e non volevo
perdere nessuna alba nessun tramonto, perchè là su quei muri
dipinti da mani senza dita sapevo di poter crescere di capire
un domani prima ancora di vedere il suo colore.
E quando..
Quando sul sentiero solo mi fermavo con intorno alberi
senza rami, col tempo che prometteva niente di buono,
stavo seduto su quella panchina là che è ancora là,
ed io con occhi ormai bagnati da gocce e schizzi di un
perchè volato via, sentivo solo il leggero rumore di
foglie e fogli, mentre il cielo sopra di me mi baciava,
e là rimanevo fermo addormentandomi per poi svegliandomi
abbracciato con tutti i colori dell'arcobaleno.
E quando.. penso..
Così come questa notte, penso che.. ci sarà un'altra
notte per definire tutti i colori, e quando verrà..
non cambierò nessun passo, starò li con occhi grandi
come un bimbo curioso ad osservare..
Il Gioco dei colori.