Dietro il sottile velo squarciato
della memoria e del dramma
io ti vedo ancora, occhi di fiamma...
vivo, irrequieto, incendiato.
Per mille e poi ancor mille notti d'inverno
fremendo, le mie dita le tue cercheranno,
ma solo vetri gelati da un freddo eterno...
questo è quel che troveranno.
Ma forse è inutile, forse è insensato,
domandarti: "Amico, perché mi hai lasciato?"
E nel mio tempo dell'oramai senza te
forse è follia sentire ancora la tua carezza su di me.