Lascio sguazzare
in putridi acquitrini
viscidi mutevoli mutanti
imbrattati della loro
stessa melma.
Sudici di menzogna e viltà
rotolano goduti
nell'infame loro vita
che altro non è
se non disprezzo e cupidigia
di se stessi.
Gonfi di illusoria vittoria
tracimano parole tronfie,
pochezza d'animo
che giace
in amene falsità.
Non abbasserò gli occhi
non mi trascineranno
in perverse guerre d'odio:
libero ho il cuore
ora che mi è chiaro.