Tu amore,
eri quel pensiero potente e solitario
che vagava audace nelle sconfinate
vallate dell'anima
e nei terreni scoscesi della mia mente
tu eri quel pensiero
figlio d'aspre e dure battaglie
trafitto da taglienti schegge d'illusioni,
lapidato dagli enormi frammenti di sogni
esplosi negli incubi di tutte le mie notti
tu eri quel pensiero triste e ottenebrato,
perso nella fitta nebbia dei deliri
seduto nell'illusoria attesa d'un grido
a squarciare tutti i miei rumorosi silenzi
tu eri quel pensiero perso nel mare
dell'abbandono
o nelle cupe nuvole all'orizzonte
cariche d'angoscia solitudine e dolore
tu eri quel pensiero nato dalle mie lacrime
nutrito dall'incommensurabile
senso d'assenza,
dall'ironica ed effimera speranza
ch'ogni volta nasceva per andare a morire
mio amore, io vivo l'oggi
nell'ostinata persuasione che eri
mentre invece,
assillante e inarrestabile pensiero
oggi ancora sei.