Comune come tutti, tu sei rimasto,
Per triste tempo invano.
Ora però o paese scellerato,
i tuoi antichi costumi,
i tuoi usi secolari,
le tue abitudini,
che per le nuove vite,
non sono state altro che futili,
presto affogheranno nella nebbia scura,
delle circostanti vallate.
Un evento nuovo, è nato in te,
che dal tuo ozioso fare ti ha destato.
Causa di tanto stupore, per l'evento strano,
fra gli incolti popolani,
è stata la non condivisa idea,
di persone poche, ma di idee nuove,
ch'è lor proposito dare a te,
o paese natio,
un linguaggio più puro,
soffocando in mare di idee,
gli ormai dannosi e secolari tabù.
Le nuove vite, hanno piantato,
tra impervi sentieri,
un'emittente, sulla testa del natio paese.
Essi dono supremo, ti hanno reso,
che sempre, pure tra saette e paurosi venti,
le sue onde lontano se ne andranno,
squarciando i lor nemici,
per recar nelle case altrui,
la voce di un intrepido paese,
avviatosi su per le scale.