Ho sentito la tua voce
sulla scogliera;
il vento fra i miei capelli,
carezza salmastra,
rumore di flutti
scagliati contro la terra,
echi tra anfratti di rocce
come lamenti di sirene ferite;
il faro,
scuro e austero
come sentinella, sullo strapiombo,
tra vortici di gabbiani l'abisso si spalanca ai miei occhi
e tutto quel vuoto m'avvolge, mi rapisce;
vorrei volare sulla bianca schiuma come libero uccello.
Ho sentito la tua voce
nell'eco solitario del mare, la luce del faro appena accennata
tra gli specchi,
nella sera che avanza quando tutto si fa scuro...
Presenza amica la sua luce mentre
il mare, le rocce, il vento svaniscono nel buio.
Domani, la luce tornerà