Sento di te soprattutto la tua assenza.
Sento che manchi e manchi in un modo tremendo, che m'atterrisce e mi fa soffrire tanto.
Manchi alle undici e cinquantacinque, se alle undici e cinquanta ci siamo lasciati; sento che manchi.
Manchi quando cammino e non ti vedo e io, in realtà, cammino solo per venire da te. Manchi quando la notte sono insonne e, sola, scrivo accanto alla tua foto. Manchi quando mi devo alzare perché mi alzerei solo per venire da te. Manchi quando si pranza, quando viene qualcuno a cena;
manchi, in quei momenti, tremendamente perché:
cosa mi importa di mille altre persone, di mille altri discorsi, se solo per te io sono qui e solo quello che dici tu ascolterei?
Manchi sempre,
in ogni momento sento la tua assenza e,
di te,
ciò che ho di più di te
è la tua mancanza, il vuoto perché non ci sei.
Tengo stretto il tuo ricordo e forse sbaglio.
Forse, per averti una sola volta, amore,
forse, dovrei semplicemente lasciare che il tuo ricordo e la tua immagine vadano in altri luoghi,
ad altre altezze
e,
forse,
tornerebbero a me,
in un giorno senza dolore,
senza lacrime;
tornerebbero, forse, in un giorno bevendo del tè ...