Passato, come un pescator mediante la sua lenza,
nelle profonde, assennate acque dell'esperienza,
brama il tesor della sua coscienza,
poichè impervio è il viver l'esistenza.
Non pesci egli pesca,
ma ricordi dai quali non sa come s'esca,
memorie anteriori di Luce o dolore,
che tranquille, indisturbate sguazzan nel suo cuore.
Tempo che scorse nelle sue dimensioni,
libero e immutato il qual non ha padroni,
perduto non dimenticato,
dotto maestro dell'ineluttabile fato.
Dal passato l'uomo impara,
ad affrontar le strade, che l'ignoto avvenir prepara,
l'erta coltre di enigmatiche nuvole,
dall'entità cangevole,
nelle qual neppur un raggio fievole,
riesce a lumeggiar il labile, inconfutabile destino.