rimargino ferite e tagli profondi
con carezze che restano nella punta delle dita
rigurgito parole e suoni pallidi
come fossero estranei alla vita
respingo facili illusioni
con frasi amputate delle radici
acconsento al respiro d'esserci
cosi che lui possa alimentarne i battiti
cosi passano le mie stagioni
immerse in un mare cristallino
ostinate sguazzano nell'acqua trasparente
un attimo, un anno, una vita
pagine di un libro già letto
immagini di un film già visto
e intanto volano le poche certezze
profumate da una tazza di caffè
penso al tempo immobile, statico, ritmico
tutto è solito, tutto è cosi normale
tranne il ricordo indelebile
in cui l'attimo si è fermato
su di te