Due mirabili strofe nella forma e nella musicalità e nel giudizio plaudo quanto detto mirabilmente da Giuseppe. SARA
Anonimo il 10/05/2012 16:05
Lo sguardo del mondo che ci circonda, a volte ci porta di là da noi stessi ovvero a percepire non più il tempo per come è imposto per convenzione ma come qualcosa di relativo. Tale relatività, evidentemente sfiorata dall'umana sensazione nell'attesa del tempo, ci rende sensibili alla realtà che è intorno a noi, realtà, però, che diventa a nostra immagine e somiglianza ossia si trasforma in quello che noi meditiamo nell'attimo dell'"attesa del tempo". In sostanza, cara Sara, voglio affermare che esistono degli attimi di vita in cui per meditazione e riflessione, è come se fossimo scagliati in un'altra dimensione in cui il tempo non ha più un valore fisico ma umano così come noi lo intendiamo; la conseguenza è, quindi, che il nostro tempo che appartiene ad altra dimensione, ossia a quella da noi prefigurata in quell'istante, ci da necessariamente anche un'altra visione della realtà, in una sorta di chiaro-scuro in cui gli altri sembrano come "ombre ignote". Brava nell'aver colto alcune sensazioni di vita quotidiana.