Padre mio,
creatura innocente,
onore e rispetto il senso della tua vita.
Ingorda mi nutro di ciò che mia donato,
hai pasciuto la mia fame,
hai dissetato il mio sapere,
hai reso a me ciò che altri ti avevano donato.
Padre mio, così costante nei miei pensieri
nei giorni bui che mi hai insegnato
a vedere, squarciando le nubi dal cielo.
Innalzo verso te lo sguardo
non ti vedo, ma sento il tuo profumo,
aspiro l'aria scartando tossine,
serbando nel petto la purezza.
Ciò che sono
ciò che eri,
nulla è per sempre
ma ciò che resta insegna.
Farò di te la mia strada,
il cammino senza ombre...
farò di te l'azzurro indaco,
la carezza posata sulla spalla che sostiene.
Converserò con i miei ricordi... li mi risponderai
con quel tuo vecchio,
solito... deciso sorriso.