A lungo ho vagato per queste selve,
trasportata dal caldo aroma della mia terra.
A lungo son fuggita da un signore di
quella stessa di cui ora faccio parte.
Immobili verso l'alto son le mie braccia;
i miei capelli di fiori e foglie son ricchi;
le mie gambe e piedi fusi in cosa sola
con la mia amata madre, che da sventura mi salvò.
Il mio piccolo mondo gli occhi altrui ammirano,
non curanti su di me e la famiglia
posano sguardo.
Non sanno che tra quelle morbide fronde
i verdi occhi sono vigili e sereni e
le labbra mute hanno odor d'alloro,
inebriante si spande, protezione quieta
di me che la mia terra ormai sono.