E arrivo in mio spazio di chiesa,
m'inonda suono d'organo.
Ascolto.
Le note vibrano
Ora lente, ora melodiose,
canterine, solenni, esultanti.
Ricerco l'eterea scala
di mia poesia.
Vi salgo sicura
ed ecco, in trasparenza di luce,
le note corrono veloci,
ma io le inseguo, le afferro,
le possiedo.
Inebriata mi rifugio
nella "cattedrale dell'eterno silenzio".
E tu mi raggiungi.
Insieme intoniamo la stessa melodia
perdendoci
dentro musica di preghiera.