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Déjà vu

con la penna del fucile
si ripetono gli errori
nella storia
scritta con il sangue
di una democrazia armata
d'interesse e capitale

e la ragione
della forza bruta
sui campi di battaglia
lascia vite tronche
sotto arcaici simboli

e il potere
fregia le bandiere
attorno ai pozzi di petrolio

 

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6 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Riccardo Pulcini il 21/05/2012 23:31
    la poesia impegnata è un'arma potente. Merita apprezzamento.
  • Anonimo il 21/05/2012 20:42
    Visione drammaticamente vera: le guerre si fanno per azioni quotate in borsa e per far ridere i pochi lobbysti a discapito dei più.

6 commenti:

  • Gianni Spadavecchia il 22/05/2012 17:42
    Molto rabbiosa e vera! Purtroppo è così,è come un dejà vu.. Un'immagine vista già in passato.
  • - Giama - il 22/05/2012 10:26
    poesia perfetta, sembra di vedere l'immagine di un dito puntato contro la disumanità, anche se questo termine appare riduttivo...
    scrittura come sempre magistrale!
    grande Sergio!
    ciao ciao
  • Teresa Tripodi il 22/05/2012 00:20
    versi che si leggono e sono pienamente condivisibili in tutto... bhe e per questo che poi ci si arrabbia perchè hai detto la verità... bravissimo Manì
  • Ellebi il 21/05/2012 22:07
    Allora quando non ci sarà più petrolio non ci sarà più la guerra? Beh, speriamo che finisca. Saluti
  • roberto caterina il 21/05/2012 20:25
    Hai ragione si è visto tante volte e così poco è cambiato.. Fa riflettere...
  • Anonimo il 21/05/2012 20:13
    Condivido in pieno questo tuo sentimento di rabbia. Cambiano i protagonisti, ma la storia non cambia. Forse non cambierà mai. ***** Franco

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