Ricordo il tempo...
Giovinetta e amica
dei miei vent'anni,
sulla salsa sponda
ritorno
se non altro per rapire
nella vetusta soglia
un po' di vento.
C'era sempre
un silenzio,
senz'affanno
ed una quiete senza fili d'erba.
C'era sempre una loggia
e un sacro ostello
non per i vincitori,
ma pei vinti.
Ricordo il tempo...
Sulla salsa spiaggia,
io
non ti volli, Ceccho,
tra i miei poeti.
Ripugnanti, blasfeme
le parole: "Se io fossi foco."
E mi chiedevo,
come può, un signore,
giungere a cotal segno.
Dalla riviera,
al sibilo del vento,
giunse la voce del fecondo e snello
scrivano d'altri tempi.
E giunse esangue,
al pari di un lamento:
io non sapevo che per una frase
avrei sconvolto l'universo
ma si risolve il dubbio
nell'ampollosa gioventù
che vide in me,
lo sfarzo.
Ero semplice e schietto
rapivo in un singhiozzo
quel raptus violento
che era soltanto un dir "perbacco"!
Ma venivo sorpreso
e si fermava il tempo.
Dimentichi, di Dio,
venni preso a modello.
Però
ritorno,
e maledico l'empio
che aggredisce l'infante
nella culla.
l'autore Giuseppina Iannello ha riportato queste note sull'opera
Nota di sintesi
La poesia riportata, l'ho scritta con il consenso di Ceccho Angiolieri letterato medievale e con la partecipazione di Folgóre di San Gimignano e Giovanni Pascoli.