Notte di fine Maggio,
Maggio che sembra Novembre.
Notte pezzente.
Chiedere al vento
che spazzi le nubi,
che porti lontano il maltempo.
Nel cielo
le Stelle a brillare,
il cuore a sperare.
E volare,
con il pensiero,
come solo il pensiero sa.
Sfogliare ricordi,
kliccare sul punto di ripristino,
tornare a ieri,
come se oggi
dovesse ancora accadere.
Il virus dell'Io,
il malware dell'Ego,
gli spyware dei principi,
messi in quarantena
e poi disattivati.
Innamorati,
Io di Te, Tu di Me,
di un'amore profondo,
l'amore con la A
dal quale prendere e dare,
sentirsi felici ed appagati
nel dare.
Poi,
naufragare,
disarmati dagli eventi,
disarcionati dalla vita;
spenti
da principi inesistenti,
vomitati
a muso duro,
per ferire,
per far male.
Ordinare al cuore
di girare pagina,
taroccare la vita
con una nuova vita.
È finita?
No! No! No!
Ti amo,
mi ami, lo so.
La nuova compagna
è in toilette,
la sento;
notte pezzente.
Elemosina sesso,
surrogato d'amore,
per non morire,
anche fuori...