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La Stanza
La Stanza
Finalmente...
Solo
Immerso nel silenzio
Quattro mura mi circondano
Mi lasciano in pace
No luci, no suoni
Ma il bel silenzio
Quello buono che genera tranquillità
Che rilassa.
Una secante luce
Rompe l'armonia
Mi acceca
Come ago infilza la patina del mio occhio
Strano
Non è un semplice infilzare crudele
Al contrario
È tenue
Quasi dolce
Anche se dopo un breve istante prolungato
Cioè
Dopo quei quaranta, cinquanta secondi
In cui cerchi di scoprire l'origine
Diventa fastidio
Scocciatura
Produce
Un alterazione dello stato d'animo
Crea una condizione ambigua
Di scelta
una specie di bivio
una fase in cui
Alzi la serranda
resti li a farti cucire il bulbo fino a quando non scende la lacrima riparatoria
E di conseguenza la chiusura automatica
Però
Entra in gioco la sensibilità individuale
E quindi
Un essere sensibile non rispetta le convenzioni
Se ne crea delle altre
Delle proprie
delle alternative di risposta che siano uniche
Che facciano affermare il proprio io
latente
Chissà per quale motivo
Viene sempre stipato
In uno scrigno,
per essere più reali
In un armadio
adoperato solo nelle grandi occasioni
Vestiti, abiti
Che si acquistano per un'unica occasione
Ma che spesso
Nell'istante dell'utilizzo
Conducono verso una statica affermazione
Esclamazione
Cioè ti suggeriscono
Anzi ti dicono
Che ne potevi fare a meno
Visto che il gusto non è per nessuno e che l'eleganza non serve a nulla
Perché non riesce a mascherare quello che sei
E a darti quello che speravi.
Sembra
Voler dire un qualcosa
Un comunicare
Sembra un rompiballe che deve mollarti la morale del mattino
Perché così gli è stato suggerito
Da chi non so
Forse
consigliato
Anche se penso che oggi sia uno sport
Ossia un allenamento che tutti devono compiere per potersi sentire utili
A loro malgrado
Capaci di infondere sicurezza
evitare di cadere
Nell'inutilità...
Potrebbe anche essere la mia coscienza
Che cerca di farmi ragionare nei modi consueti
Convenzionali
Modi dettati dalla moda
Suggeriti da meccanismi automatici
Che sembrano avere la panacea a tutti i mali
Ingranaggi di una certezza
tanto finta quanto vera
Nulla.
Mi intima di andare fuori, di vedere
Osservare
Assaporare il mattino
Scoprire che non esiste un giorno identico all'altro
Cosa quanto mai fasulla e menzognera
Stupida
Perché non c'è riscontro
Menzogna
che agli occhi di individui
privi di pensiero autonomo potrebbe risultare veritiera
dare vita ad una speranza
ma che agli occhi di una mente allenata
predisposta alla naturale concezione del porsi interrogativi
dubbi
risulta essere una semplice concezione da cioccolatino.
Resto li
fermo ad attendere l'impulso dell'in piedi
Che, chissà perché nei film è sempre lì
Nascosto
Celato in un iperuranio
Pronto a scattare nel momento del bisogno
Ma quale bisogno
Forse il bisogno di capire che il mondo è cambiato
Che magari alla finestra c'è qualcuno che ti aspetta
Che attende il tuo affaccio
Magari una donna
Un uomo
Dipende al sesso
Anche se oggi
Anche questa convenzione
Dettata dalla legge della procreazione
Cioè quella legge che ammette l'unione solo per la salvaguardia di una continuità
Di una specie
Probabilmente l'unica esclamazione di un istinto che ci rende ancora animali
Ed essendo tali non riusciamo ad uscirne
Ad allontanarci
Da questa condizione
Si
Le origini
sono le origini che ci suggeriscono cosa fare e soprattutto cosa essere
anche se continuiamo a negarlo.
Però c'è l'interazione
Cioè questi animali hanno un interazione
Che è probabilmente l'unico effetto che
In alcuni momenti
Istanti
Ci rende unici.
Rifletto due minuti...
Ma veramente due minuti...
credo di sapere già cosa ci sia al difuori
al di fuori di questa innocua serranda
consumata dal tempo
e che rappresenta il male di un retaggio legato allo staticismo
all'inutilità
un tempo utile
ma oggi puro e superfluo
meccano
creato
anzi scelto
con lo scopo di risolvere una fobia
dettata dall'ignoranza
dalla paura
che un qualcuno possa invadere il proprio giaciglio
nucleo
privacy
anche se si è situati al decimo piano di un palazzo
soli
immersi nel nulla
oppure
in una landa desolata
circondati
da piante e seni verdi
sui quali si allattano
forme di altra natura
cosi intese
ma che in fin dei conti sono generati dallo stesso stampo
uno stampo concreto dettato dal tempo e dal bisogno
e non
dal credo
e dal controllo.
Rifletto...
Continuo a restare seduto
Seduto lì
Dove mi sono piazzato dopo essermi librato dal letto ed aver compreso che finalmente posso garantirmi quelle due ore di relax o di positiva ansia e magone legato all'assenza di prospettiva e alla totale avversione all'idee.
L'avversione alle idee.
Avversione
Se ci penso non riesco a definirla
Come paragonarla?
Oserei dire una specie di malattia
Un morbo apparentemente innocuo
Ma che con l'andare del tempo diventa
filtro
barriera
protezione
Per alcuni.
Macché , per molti
Visto che l'aria è sempre la stessa
è sempre conoscibile
Intuibile.
Inizio a...
un dubbio
forse
anomalia?
...
L'anomalia sono io
rinchiuso in una stanza
Mi riempio di problemi
Di pippe come dicono molti non credenti.
Mi chiedo
Tante cose accadono in giro
Eppure in questo catino colmo
Forse esagero con il dire colmo
Diciamo mezzo pieno
Ma semplicemente per dare un po' di speranza
A chi leggerà codesti scritti
Semmai arriveranno a compimento.
No
Non mi interessa
Non è mezzo pieno questo catino
È stracolmo
È strabordante
Come il cesso intasato di una metropolitana
Infatti
È proprio un cesso
In una condizione di fumo opaco
Tutto galleggia
Tutto
Si vive in attesa che finalmente
Un anima pia
Tiri
Quella apparente
Inutile
Cordicella
Cordicella vecchia
Che da bambino
Quando il cervello veniva ottenebrato dalle novità
novità intese da una mente vergine
Che spinta dall'attività naturale della comprensione e dello scoprire
Rendesse tutto anche la singola visione dei micro arti
Un'esperienza surreale
Reale
Degna di nota
Un esperienza formativa
Perché si era vuoti
Ed occorreva riempirci per diventare materia
Per poter capire che il mondo
Gira
Si muove
È in movimento
Per poter capire che dopo l'adolescenza
Forse
Dico forse perché
Forse non tutti capiscono
Anzi
Tutti vengono lasciati in un assenza perenne
In modo che non debbano mai farsi del male
Non debbano mai chiedere spiegazioni
Debbano sempre accettare
E ringraziare
Perché è educazione
E perché sempre secondo convenzione
È meglio lasciare un buon ricordo
Nella mente degli altri
Perché
Non si sa mai
Un giorno
Quell'individuo a cui hai lasciato buona impressione
Magari
Ti farà scoprire cose nuove.
Realmente
Ti userà per qualche suo scopo
cavie in attesa di vivisezioni
Pronti ad offrirsi per niente
per continuare ad essere nulla
Con il ricordo di essere serviti
A qualcuno.
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