Giudicando pare
e ride, la voce del nulla.
Ove più eravamo indifesi
nel più fragoroso silenzio
si è erta a Regina.
Ah!
Forse ch'io troppo
sognai?
T'imploro!
Torna a giocar con gli
accidenti compagni tuoi
e più non tormentare
il fresco pensar di un
giovinotto; torna
a fissare le variopinte
pareti che la mia
debolezza, per fortuna o
no, cingono; la mia età
più bella è a me sì cara!
Lascia che spenta rimanga
e più non domandarmene più.