Ti ho donato il mio iride infinito, il mio sangue dannato
Che a gran sorsi ti bevi, mia bellezza ideale.
E di me ti nutri come anima si nutre
E a me tu pensi come corpo si pensa
Come carne dannata si possiede,
tu mi possiedi, mia bellezza ideale.
E con uno sguardo mi calpesti l'anima
Mi torturi le vene con una parola taciuta o detta,
E della mia carne ora faccio brandelli,
poiché non ne avrò mai più bisogno,
non sono più vittima del sogno:
il mio corpo è luce e la mia anima
risuona nei Cieli, come il ruggito del Mondo.