... penso che sia una domanda che non dovresti porti.
L'amore, sia esso religioso o terreno, va vissuto e partecipato con tutto se stessi, e sempre, se è vero, è costellato di luce e gioie, mai di paure.
Bellissima composizione.
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Vivere la propria vita camminando a tentoni, rinnovando la propria fede ogni giorno tre volte e rinnegandola ogni volta che il pericolo che ci minacciava è alle spalle. Succubi delle proprie paure, di un amore che è frutto della nostra paura della solitudine! Non c'è una strada esterna da percorrere che porta alla salvezza; c'è, nascosta nei meandri del nostro animo, difficile da percorrere, ancora più complicato trovarne l'accesso.
Dobbiamo amare noi stessi e accettarci per quello che siamo, forse siamo migliori di quello che pensiamo, io sto cercando di trovare in me i lati positivi per soffrire meno. Piaciuta.