... un rantolo,
un greve sospiro,
e il tempo si fermò.
Alzò gli occhi al cielo,
imprecò;
dove si nasconde Dio
quando lo invochi?
Lei era là,
pallida,
come una statua di cera.
Tutto incominciò a girare,
vorticosamente,
dovette sedersi,
ai Suoi piedi,
sulla barella;
come era bella.
Tolse gli occhiali,
sudore freddo
e pianto,
li avevano appannati.
Di nuovo imprecò:
Dio perchè?
Perchè proprio a me?
Il cicalino
degli aggeggi vitali,
perforavano l'Anima,
con lugubre stridio;
il medico lo spense:
mi dispiace,
abbiamo fatto il possibile.
Il possibile?
Dio, dov'eri?
Rimise gli occhiali,
posò lo sguardo
sul viso tanto amato,
sembrava dormisse;
il volto disteso,
il colorito Rosa.
Ecco, pensò,
adesso si alzerà;
è solo un brutto sogno.
Lo strapparono
con forza
dall'ultimo giaciglio
del suo Cuore,
no gridava, lasciatemi;
si sveglierà.
Poi,
si quietò,
tornò lucido,
si fermò,
gurdò l'amata;
come era bella.
Serena, il viso disteso,
sembrava sorridesse
a qualcuno;
forse,
Dio era là.