Una brezza leggera, porta il profumo del mare.
Dalla grande finestra socchiusa, si scorge la luna,
mentre della risacca giunge la monotona voce.
Nella stanza immersa nel buio, c'è silenzio e gran pace.
Le tende colore di panna, oscillano appena.
Alle pareti ameni dipinti, mentre avi lontani in pose eleganti,
osservano curiosi e severi, in cornici pompose.
Un pendolo antico ha cessato il conto del tempo.
Sull'alto soffitto, un affresco mostra Leda ed il Cigno
in un ombroso boschetto, l'un l'altro abbracciati
in uno slancio d'amore, mentre Zeus sorride.
Nella grande villa deserta, mi aggiro andando a giorni lontani
con cauti passi, temendo quasi destare color che vi furo,
e di cui parmi udire le voci e percepirne gli umori.
Dalla soglia un ultimo sguardo e un addio.
Nel giardino un tempo profumato e fiorito da glicini e rose,
alberi spogli e foglie ammucchiate dal vento che mi osservano andare.
Il cancello dalla ruggine morso, in fondo alla siepe mi attende,
chiedendo di riessere chiuso, per tornare a custodire l'oblio.