Nuovamente ogn'ora fugace e attenta
tra le sporche pareti e fredde e nude
canticchiando va; e tutta contenta
tante tristezze sparse in sè include.
Ancora portentosa e insaziabile
per sempre i sorrisi al mondo strappa;
e preferito a quelli il pianto, vile
punta ancor del padron suo la tappa.
Io seduto questa infinitamente
sento cadere sulle spalle stanche
e di contro guidare tanta gente;
di sconosciuti silenzi mendiche
quelle invano si battono a vuoto
e ridono pure loro, ubriache.