IL buio bussa alla mia porta
l'a mia anima gli apre ma muore al suolo
lo lascio entrare, e come un ospite gradito
si siede in poltrona e si versa da bere.
Poi mi guarda e spara un colpo
la sua arma colpisce ed addormenta
così senza far rumore cado a terra
ed odo la mia inquetudine che perversa si lamenta.
Rabbia tesa come vortice di vento
l'angustia mi abbraccia e mi consuma
e il mondo diventa solo sabbia
che scivola dalle mani tutta in un momento;
Nel buio dei tormenti non ci sono lacrime
spremuti i miei occhi sono aridi e consumati
nemmeno una goccia vi e rimasta da versare
mi rapiscano le tenebre fino in fondo al mare,
e quando tutto intorno a me sarà preso dal mio nulla
verra' la morte a farmi bella che ogni affanno annulla.