Tutto era oro
negli ornamenti che cingevano le mani
mentre coloravamo insieme,
le fuggiasche foglie dell'autunno.
Tutto era musica
nell'assordante dilemma
di un crocevia
dove le strade portavano lontano
quando gli abbracci fondevano calore.
Tutto era silenzio
nell'improvvisa notte di tempesta
se l'ululato lontano dell'uragano
assomigliava al respiro dell'assenza.
Indietreggiava la distanza
sull'emisfero dove la Luna si coricava
indenne dal chiarore dell'aurora
sulla neve che cadeva lentamente.
Ed eravamo guglie intirizzite di montagna
che aspettavano invano la primavera
quella che seminava terre dalle amene zolle,
lontane come stelle senza luce.