Guardati solerte dinanzi allo svenire della primavera,
pensa quanto sia dura sopravvivere nella trappola di un bocciolo
pronto a nascere ai primi albori.
Se ti volti ed inizi a riprendere i passi alterni del gioco dei grilli,
hai di che solleticare il cuore venendo a meno la tua insolita fragilità.
Insieme uniti nel tenero tintinnio delle risate,
occhi su occhi luccicanti come gemme nel deserto,
sfavillano e farebbero morir di gelosia persino
l'anticipata luna che ci guarda da lassù.
Non posso insistere le stelle a raggiungerci,
vestite d'argento, inzuppate nel colore
che sublima al bianco zinco, quasi un bagliore
freddo e subito dopo un brivido.
Poi cosa sarà vissuto è solo un quesito
a cui non daremo mai una risposta sincera,
vorrei crederti che rivedremo le nostre ingombranti orme
ancora su questo tappeto di viole,
ma poi mi accorgerò di averti fatto germogliare nei miei sogni
per ripoterti abbracciare ad ogni volere, in ogni istante.
Bastasse l'acqua di un oceano
per rinfrescare le mie inquietudini, al momento
tirerei un sospiro di sollievo prendendoti le dita,
appoggiandole sugli occhi,
strizzando via l'angoscia di non provare nulla, fino ad ora.