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La divina crisi
Il Sommo Poeta girava per la selva,
s'era, come da lui scritto, perduto
e ciò, in realtà, non gli era dispiaciuto
ma non v'era traccia d'alcuna belva.
Non c'era il leone come da lui detto
per non parlar della lupa affamata
anche la lonza s'era eclissata.
Così rimase solo e un po' interdetto.
Dov'erano? Come poteva vergare
La Divina opera che l'aveva elevato,
Se nessuna creatura aveva trovato?
Panico, il capo gli cominciò a girare.
Ma suvvia, erano animali
La sua opera aveva ben altri temi
Ed i lettor poi mica sono così scemi!
Non erano assolutamente fondamentali.
Girava pensoso per la selva oscura
Quando un pensiero si affacciò
E questa volta davvero lo spaventò:
dove era finita la guida sicura?
Dove era il suo maestro, bianca veste?
Colui a cui Mantova dette i natali!
Lo chiamava, sforzando le corde vocali,
ma non rispondeva quella peste!
Vide allora un diavolo grassottello
Che, sudato, correva preoccupato,
allora il poeta, visibilmente spaventato
"Mi sapresti dire, oh demonio bello
dove è finito il signor Publio Marone
perché dovrei cominciare!"
Il diavolaccio non ne voleva parlare
"Qui siamo in cassa Integrazione!"
Il fiorentino era davvero adirato
"Ma non era qui l'eterno dolore?"
"Eterno? Poeta dal puro cuore
Anch'io sono qui a tempo determinato!
Vedi là Farinata? L'han licenziato,
in casa famiglia l'han dovuto mandare
dal suo bel mausoleo dovette sloggiare!
Pier delle Vigne l'hanno ben potato
E i suoi rami hanno dato in Paradiso
Perché freddi eran gli ambienti
E non vi son riscaldamenti!
Neppure lì v'è più un sorriso"
Il poeta era adesso curioso
"Mi scusi signor diavolo bello
Ma i sospinti dal venticello,
che morirono per il legame amoroso,
Paolo Malatesta e Francesca,
dove sono al momento collocati?
Loro furono da tutti esaltati!
Li sospinge ancor la fresca
Brezza da me descritta?"
Il diavolo era adesso imbarazzato
"Oh poeta, ciò da te raccontato
È ormai roba davvero finita
Sono ancora insieme gli amanti
Ma adesso la brezza dell'amore
l'hanno eliminata, un ventilatore
viene adoperato. I costi sono tanti!
E Gianciotto, il brutto tra i mariti,
senza mostrar alcun pentimento
pare gli abbia chiesto anche il mantenimento!
Tu pensa, poeta, dove siamo finiti!"
"E come risolverete tali fatti?"
"Qui non si fanno rivoluzioni,
tutti attendono con ansia le elezioni,
ci prendono tutti per matti
ma anche l'Inferno ormai è in crisi
non c'è lavoro, c'è poco da fare
qui più nessuno ci farà lavorare
anche Zeus ci ha assai derisi!
Dio il presidente non sa che fare
Satanoni è un bugiardo
Ormai è solo un vegliardo
e dice "Perché ci si deve preoccupare?
Io qui vedo i ristoranti sempre pieni,
i voli sono ormai sempre affollati,
ma quale crisi? Meglio non siamo mai stati!
E si trastulla tra mille seni.
Ma ben altra è la verità, amico
Il popolo nessuno lo ascolta sul serio
I nostri bisogni e le nostre esigenze
sono sempre rimasti inascoltati
e sempre lo saranno, oh Dante.
Tu pensavi davvero che sarebbe
Venuto un Veltro a sistemare
Tutta la situazione?
Noi lo stiamo ancora aspettando...
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0 recensioni:
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- ringrazio per i complimenti e ricambio i saluti!
- Un poeta di mestiere, e pure molto brillante. Complimenti e saluti.
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