Ho labbra che non si saziano,
ho viscere assetate di amore,
la gola ha voglia di fresco
e di mare, di verde e di blu.
mi lascia un calore di vita
tra le mani che cercano
acque profonde che dissetino
bocche mai toccate dal vento.
Ti lascio i miei occhi piantati nei tuoi,
come chiodi profondi su legni
stagionati da più di cento anni.
Odore di legno bagnato
e poi asciugato al sole,
mi accarezza le narici
in una danza movimentata
da movenze selvagge,
fermate però dall'acqua di mare.
Corpi nudi, coperti solo
da bianchi veli sottili
che profumano di albe e tramonti.
Danze perpetue con piedi che si intrecciano
lenti e poi velocemente
barcollano e cadono su spiagge incontaminate.
Mani nella sabbia raccolgono ciotoli
e conchiglie levigate dal mare,
le onde che arrivano in un perpetuo ondeggiare
cullano le mani, i piedi e i corpi bagnati di sale.
E mi sovvengono voci lontane
che parlano lingue che non conosco
che intonano canti che non necessitano di musica
suonata, il ritmo è dapprima lento
e poi sempre più incalzante.
Se ascolti puoi sentire che i corpi si fondono
al suono di questa musica leggiadra.
Fondendosi bevo la loro fisicità
liquefatta e disseto le mie labbra
mai toccate dal vento.
Io divento leggiadra,
come l'aria come il vento e divento felicità.