"Guardami.
Sono vere queste folli notti in cui resto insonne,
portando i pensieri sui cieli più ampi
e distesi per poterli liberare.
Avevo torto e ragione in egual maniera...
e quanto è costato alla luna giudicarmi,
violandomi con la sua luce l'intimo respiro del mio dormire.
Poi ho vegliato ancora sul ricordo quasi morente,
ma ho vegliato senza volermene disfare.
Più della vergogna di scacciare ancora questa pallida ipocrisia,
che striscia suadente immersa nella scia delle stelle.
Volatene via, cosicchè le mie braccia possano riposare
e le rughe possano assottigliarsi nell'epilogo dell'emozioni."