È notte a Villa Trabia
il ficus muove i rami
come Vulcano il mantice
e l'aria sembra agitarsi,
il faro lo illumina;
colonne irregolari di luci
che puntano al cielo
contorte e cupe, tra le foglie
una musica si espande,
suoni antichi di violini
che evocano i volti
d'antichi popoli
ed ancora attrezzi
vecchie e povere cose,
intanto la brezza
addolcisce l'aria
e la vecchia fontana
a secco da anni
apre le sue ferite
e lascia passare tra le pietre
vapori di voci,
più in là svolazzi
di vestiti leggeri
si rincorrono e s'inseguono
tra loro creando
atmosfere di colori
e note musicali,
la luna è alta in cielo
e sorride sorniona.