Ti vestirò di un corpo nuovo,
libero da ogni pudore.
Tatuato con le ferite
delle mie carnali scorribande.
Farò delle mie fantasie,
la pira dove ardere le tue inibizioni.
Sfoglierai le mie brame,
leggendo tra sogni di libidine.
Ti concederai al mio volere
per non essere più di alcuno.
Placherai la sete dei tuoi sensi,
abbeverandoti alla fonte della mia lussuria.
Delle labbra, farò l'argine dove si
infrangeranno i fiumi del tuo piacere;
Farò della bocca, perverso congegno
per dare sfogo alle tue gocciolanti fantasie.
E in fine, della tua moralità, putrida marcescente carogna,
non rimarrà, che il fetido ricordo di quello che eri,
ed ora più non sei.