Ho acceso parole
tra il tuo sentire e
il mio
quel che giusto o quel che sbagliato,
cuore sano
un solo sgomento si protrae
per decine di soli
e l'immagine di te
scolpita nella mia mente
e non può essere sempre luna
quel fluire
che abbiamo sempre nel cuore
un sogno marcio forse
che lo inganna
un manto stellato
nel fascino ammaliato
dove il perché è muto
t'ho incontrata centinaia di volte
e centinaia t'ho aspettata
corteggiata da foglie
sonando l'arpa delle voglie
il vento gelido del tempo si chiama tempesta
frusta la mente
buonanotte a te che non hai fortuna
e della morte conosci la via
là posso andare
via lontano
percorrendo
finti umori,
finti sentimenti,
facce
dipingere tele bianche
come se fossero
oro
i raggi d'un corpo riverso
e lì
il respiro del mare
è forte
e grosse onde
a rinfrescar l'anima
per volontà dei dubbi
fluttuosa
venere nascente
rimuovi
col tuo sguardo
i passi
e solo dopo aver tanto camminato
ti accorgi del sentiero
dei sassi.