Fratelli
de l'Italia mia,
nun permettiamo
lo pie' straniero,
ancora na volta
impunemente
lo sacro nostro suolo
calpestar;
da le Alpi
a lo Etna
uniamoci,
contro chi
il nostro tricolore
straccio ne fa.
Si potrebbe tentare di cantarla sulle note che Michele Novaro cucì sul testo di Goffredo Mameli e, come diceva Enzo Jannacci, vedere l'effetto che fa...
2 commenti:
Anonimo il 05/07/2012 23:36
Caro Don, questa patriottica poesia assume oggi troppi significati. Chi è lo straniero, per esempio? L'integrazione europea che va avanti da decenni e che non si è compiuta
ancora, ma pur è sempre in divenire, rende ambiguo ogni sorta di patriottismo nostrano che non sia contenuto in quello europeo. Ma non abbiamo un'Europa - ne siamo anzi, ancora molto lontani- "Politica", ne abbiamo una Europa come "Comunità" unica, abbiamo, per il momento, un'Europa dei soldi, quella si, ma solo quella. Saluti Ellebi