Di un riflesso indomito compiaci
cinerino castello,
che porti il silenzio del merlo all'apice
e l'incessante sottile scorrere
del compagno ruscello.
Alle spalle la florida collina
e quella sua frattura:
un cordone di squame rocciose,
la nube vinta dal sole, accende.
Addossato medita l'anziano isolato,
fu prima caparbio pellegrino
poi umile pastore.
Quel soffocato tramonto all'orizzonte
rievoca il faro luminescente sul promontorio.
Il legno umido, all'onda, si scaglia;
il passaggio sospeso tra gli aspri poggi;
la barca derelitta in lontananza;
un rito d'intreccio di rami di quercia.
Sei tu Irlanda che lo accompagni
arpeggio di primitiva architettura,
schiera di casupole adagiate.
Burla creatura dal rosso cappotto,
tricorno di cappello e tracolla sul panciotto,
passa oltre la sua ricchezza è stata trovata
egli porta al cuore un'Irlanda dorata.